Saverio Rampin



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Astratto

 olio su tavola

109 x 120 cm

1955

 

Opera archiviata


 

Non disponibile

Senza titolo

olio su tavola

50 x 58 cm

1956

 

Opera archiviata


 

Non disponibile

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Astratto

olio su tavola
105 x 77 cm
1953

Opera archiviata

 

Non disponibile

Senza titolo

olio su tavola
50 x 60 cm
1955

Opera archiviata


Non disponibile

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Senza titolo

olio su masonite
74 x 114 cm
1955

Opera archiviata

Non disponibile

Senza titolo

olio su faesite
69,5 x 50,5 cm
1935

Opera archiviata

 

Non disponibile

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Senza titolo

olio su cartone
36,5 x 43 cm
1955

Opera archiviata

 

 

Saverio Rampin (Stra, 14 dicembre 1930 â€“ Venezia, gennaio 1992) è un pittore italiano. Considerato uno dei massimi esponenti del Movimento spazialista veneziano.

Si trasferisce a Venezia con la famiglia nel 1941. Comincia a dipingere a 15 anni, dietro l'incoraggiamento di Armando Pizzinato.

Nel 1948 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Venezia, seguendo la Scuola Libera del Nudo. Nello stesso anno espone alla sua prima collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa.

Nel 1950 partecipa alla XXV Biennale di Venezia esponendo l'opera Scuola di Pittura, e l'anno seguente viene organizzata la sua prima mostra personale, presentata da Pizzinato alla Galleria Sandri di Venezia.

Nel 1955 riceve il I Premio per la pittura alla XLIII Collettiva della Bevilacqua La Masa, condiviso con Saverio Barbaro e Renato Borsato, e si aggiudica il premio Campari alla Mostra Premio Burano, che ripete anche nel 1960.

Nel 1957 al 1961, insieme a Ennio Finzi, è  ospitato dall’Opera Bevilacqua La Masa in uno studio a Palazzo Carminati: qui incontrano l’imprenditore e amatore d’arte Attilio Arduini, stimatore della loro arte e loro mecenate, dal quale ricevono un assegno mensile, rinnovato fino al 1958. Del 1956 è il I Premio alla XLIV Collettiva della Bevilacqua La Masa.

In quegli anni continua a frequentare la Galleria del Cavallino di Carlo Cardazzo, base degli artisti spazialisti entrando in contatto con il nucleo principale degli spazialisti milanesi: Fontana, Capogrossi, Crippa e Dova. Nonostante ciò Rampin non aderisce mai apertamente a questo movimento, rifiutandosi di firmare il manifesto.

Nel 1958 vince il I Premio alla XLVI Collettiva della Fondazione La Masa. Dello stesso anno è la vittoria della Medaglia d'oro alla III Mostra dei giovani pittori a Roma.

Nel 1959 vince il III Premio per la pittura con l'opera Momento di Natura alla Mostra degli artisti premiati dal 1952 al 1959 della Bevilacqua La Masa. Lo stesso anno prende parte alla VIII Quadriennale di Roma.

Nel 1965 vince il II Premio per l'incisione presentando tre litografie, Momento di natura n. 1, 2 e 3, alla Collettiva della Bevilacqua La Masa: questo premio solleva diverse critiche poichè il concorso è riservato ad artisti con età inferiore ai 35 anni. Rampin, sarebbe quindi dovuto essere espulso dalla competizione: la giuria decide comunque di ammetterlo, andando però a danneggiare gravemente l'immagine della Fondazione che inizia a perdere importanza nello scenario internazionale. Nel 1967 vince il X Premio Pittura di Mestre sempre con Visione dinamica.

Nel 1968 inizia il sodalizio col gallerista Enzo Pagani, che fino al 1989 gli organizza quattordici mostre personali. Dal 1970 inizia ad insegnare presso vari istituti artistici a Padova e Venezia.

Nel 1984 torna ad esporre alla Fondazione Bevilacqua la Masa nella collettiva Spazialismo a Venezia, curata da Toni Toniato.

Muore nel gennaio del 1992, dopo aver preso casa al Lido di Venezia, dove adesso ha sede l’Archivio Rampin, fondato nel 1998.

 

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